DISPARITA' RAZZIALE E PENA DI MORTE FEDERALE
(di: Organizzazioni religiose contro la pena di morte)
Il
governo ha larga discrezione per decidere quando far rientrare un omicidio
sotto lo statuto federale riguardante la pena di morte. Che una persona finisca
o no nel braccio della morte federale dipende in gran parte dal colore della
sua pelle e dal posto in cui vive. Le minoranze razziali sono perseguite dalle
leggi federali sulla pena di morte con una proporzione molto maggiore di quella
presente nella suddivisione della popolazione e di quella esistente all’interno
di quella criminale.
Aggiornato all’8 febbraio 2001: 21 delle 24 persone nel braccio della
morte federale sono di colore.
Dal 1995 al 2000:
L’80%
dei casi federali sottoposti all’attenzione della corte riguardavano imputati
di colore. E anche dopo l’esame dell’Ufficio Generale, il 72% dei casi ammessi
alla procedura per la pena capitale riguardavano imputati di colore. Questo è
ampiamente sproporzionato se confrontato con i dati relativi agli omicidi.
Infatti i pubblici ministeri sono doppiamente incentivati a chiedere la pena di
morte per imputati neri che non per imputati bianchi. E sono fortemente
scoraggiati a chiedere la pena di morte per imputati bianchi nel caso di
vittime non bianche, molto più che nei casi in cui la vittima sia bianca.
La
disparità di trattamento è molto pronunciata nei casi di droga: l’analisi dei
procedimenti federali legati alla legge anti-droga del 1988 rivela che l’89%
degli imputati selezionati per la richiesta di pena capitale è afro-americana o
messicano-americana.
Dei 159 casi capitali
autorizzati dalla corte, 51 imputati (32%) rientravano nei plea agreements.
Questi numeri variano notevolmente a seconda della razza: il 48% degli imputati
bianchi (21 su 44), il 25% degli imputati neri (18 su 71), il 28% degli
imputati ispanici (9 su 32) e il 25% degli altri imputati (3 su 12).
Juan Raul Garza venne
condannato a morte nell’agosto del 1993 in Texas per l’omicidio di tre
trafficanti di droga, secondo la legge anti-droga del 1988. A Garza venne
negata una revisione del processo davanti alla Corte Suprema e si trovò a
fronteggiare una data di esecuzione fissata per il 5 agosto 2000. La data venne
slittata fin quando il Dipartimento di Giustizia definì delle linee-guida per
la richiesta della grazia al presidente da parte dei condannati a morte
federali, che vennero pubblicate all’inizio di agosto. A Garza venne offerta
l’opportunità di chiedere clemenza secondo la nuova procedura e una nuova data
per l’esecuzione venne fissata per il 12 dicembre 2000. In dicembre il
Presidente Clinton ritardò ulteriormente l’esecuzione di Garza di almeno 6
mesi, per permettere ulteriori studi sulle anomalie della pena di morte
federale. La sua esecuzione è attualmente fissata per il 19 giugno 2001.
Contattate il preidente
Bush per mail, e-mail, telefono, fax per chiederli urgentemente la commutazione
della sentenza di Juan Garza, insieme a una moratoria delle condanne a morte
federali, per continuare l’indagine sulle disparità razziali all’interno dei
processi federali.
Fonti: Unione Americana per le libertà civili, Centro Informazioni
sulla Pena di Morte, Studio sulla Pena di Morte Federale pubblicato nel
Settembre 2000 a cura del DOJ - Dipartimento di Giustizia.